Darwin 86',
oltre le mode
Stile e proporzioni esterne richiamano le barche da lavoro, mentre gli interni sono caratterizzati da AMPIE VOLUMETRIE e da un arredamento sobrio, che creano ambienti molto accoglienti e senza sfarzi. Alla velocità di crociera può navigare per 7.000 miglia nautiche.
Chi non ha mai detto almeno una volta «quasi quasi mollo tutto per fare il giro del mondo in barca?» Un’idea affascinante e moderna se pensiamo che in passato i marinai erano assillati dal timore di trovarsi innanzi a forze apocalittiche di origine sovrannaturale. Certamente la paura del mare ha sempre frenato gli aspiranti navigatori, un tabù ancora presente in molti di noi e se pensiamo che la media di ore di moto delle barche italiane è solo di 50 all’anno comprendiamo bene che difficilmente si tende a navigare comunque, al di là delle condizioni meteo.
Ma per qualcuno il mare è un bisogno fortissimo, il contatto prolungato con l’elemento liquido un fatto vitale. Immaginare di poter navigare sempre anche quando tutti gli altri stanno fermi in porto, ha un che di magico. Un fine piacere, sotteso da quel senso di superiorità di cui certi uomini duri vanno fieri. Non con una barca qualsiasi, ma con un mezzo forte nella struttura e nell’aspetto, senza fronzoli e orpelli inutili. Una specie di rifugio per sé e per i propri cari da proteggere e coccolare.
La nostra è stata la prima rivista che ha avuto il piacere di provare il Darwin 86', una barca che risponde al bisogno di avere un mezzo nautico adatto a ogni tipo di navigazione. Varata nel mese di maggio, ha scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio e le sue linee esterne, che portano la firma di Sergio Cutolo dello studio Hydro Tec di Varazze, ricordano da subito quelle delle imbarcazioni da lavoro.